Sulle rive del Lago del Salto, nel Reatino, si conserva la memoria di una Santa che merita di essere più conosciuta. Filippa Mareri era nata intorno al 1190 nel castello di famiglia a Borgo San Pietro. Il fratello Tommaso, tra le altre cariche, fu podestà a Forlì e vicario imperiale in Romagna e in Puglia.
A cambiare la vita di Filippa fu l’incontro con San Francesco d’Assisi, che l’avviò alla vita monastica. La famiglia ostacolò la sua scelta, e la giovane si rifugiò in montagna, in quella che oggi viene chiamata Grotta di Santa Filippa. Vi restò per tre anni, fino al 1228 quando i fratelli le donarono il castello e la chiesa di San Pietro de Molito. Qui Filippa, insieme ad altre religiose, visse secondo la regola indicata da San Francesco a sua sorella, Santa Chiara.
Filippa morì il 16 febbraio 1236, e la sua tomba divenne subito meta di pellegrinaggi, mentre iniziavano a venire registrati dei miracoli a lei attribuiti. Il titolo di Santa fu usato per la prima volta in una bolla di Papa Innocenzo IV nel 1247, undici anni dopo la sua morte.
Nel 1706, in una ricognizione delle sue spoglie, fu ritrovato il suo cuore incorrotto, oggi conservato in un reliquiario di argento nel monastero di Borgo San Pietro nella Valle del Salto. Nel 1940, un lago artificiale ha sommerso il paese, e il monastero è stato ricostruito più a monte. In estate, quando il livello delle acque si abbassa, parte dell’edificio medievale riaffiora.
Il 16 febbraio, festa di Santa Filippa, un corteo di barche raggiunge la verticale dei ruderi. Nel nuovo monastero, oltre ad affreschi e alle reliquie della Santa, sono alcuni quadri di Giorgio de Chirico, che il pittore ha donato al monastero. Il Sentiero del Pellegrino, che sale dal borgo alla Grotta, offre una piacevole passeggiata a piena immersione nel verde dei boschi del Cicolano.
- Dislivello: 590 metri
- Tempo: 2.45 ore a/r
- Difficoltà: T/E
- Periodo consigliato: da maggio a novembre
Le case della frazione di San Pietro, tra le quali sorge il Santuario di Santa Filippa (582 m) si raggiungono dalla superstrada della Valle del Salto, che collega Rieti al casello di Valle del Salto della A24 Roma-L’Aquila-Teramo.
A piedi si segue la strada principale del paese (Via Francesco Panella), che piega a sinistra e poi a destra a una rotatoria. Dopo un centinaio di metri si piega ancora a sinistra, verso un gruppo di palazzine che si lasciano a sinistra. Una strada asfaltata passa a poca distanza dal cimitero, passa sotto a un primo cavalcavia e poi alla superstrada e porta a un’edicola sacra (676 m, 0.15 ore), all’inizio di una carrareccia che sale verso destra. Qui inizia il vero e proprio Sentiero del Pellegrino, e fin qui si può arrivare in auto. Dei cartelli indicano l’inizio del sentiero.
Si prosegue sulla carrareccia, che lascia il posto a un sentiero che sale a sinistra di una cava, e porta a una seconda edicola posta su un panoramico crinale. Il sentiero sale nel bosco, supera un intaglio (terza edicola) e scende a un bivio (quarta edicola) dove si va a sinistra. Poi torna a destra, costeggiando una casa e raggiungendo una strada asfaltata di fronte a una baracca di legno (897 m, 0.30 ore).
Si va a sinistra sull’asfalto, a un bivio si va a destra, salendo a mezza costa, finalmente in vista delle rocce tra le quali si apre la grotta della Santa. Oltrepassata un’altra edicola sacra (941 m) si piega a sinistra per un sentiero in salita, che incrocia altre due volte la strada e la raggiunge al piazzale di Pian de’ Ricci, dove questa termina (1072 m, 0.30 ore).
Si continua per una strada sterrata che sale a un piccolo fontanile. Qui si piega a destra, per un sentiero affiancato da una staccionata, che sale nel bosco fino a una croce alla sommità di uno spuntone roccioso, che offre un bel colpo d’occhio verso il Lago del Salto, i suoi paesi e il Monte Navegna.
Il sentiero continua a mezza costa, in ambiente aperto e suggestivo. Superata la base di uno spuntone calcareo si raggiunge l’ingresso della Grotta di Santa Filippa (1170 m, 0.15 ore), preceduta da una cancellata. Il luogo è di grande suggestione anche per i laici. Si scende per lo stesso itinerario (1.15 ore).
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