Tra i Piani di Castelluccio e la conca di Norcia, le vette arrotondate del Monte delle Rose e del Monte Patino offrono degli straordinari panorami in tutte le direzioni, e possono essere comodamente raggiunte da Castelluccio risalendo la Valle Canatra, con un percorso molto più piacevole e fresco di quelli che s’inerpicano con notevole dislivello dall’assolato versante di Norcia.
Chi cerca un percorso più breve può limitarsi a percorrere la tranquilla e boscosa Valle Canatra, che s’incunea tra il Monte Lieto, il Monte delle Rose e il Poggio di Croce, e che offre in tutte le stagioni una classica passeggiata. Alla fine della primavera la valle offre splendide fioriture di peonie. (nella foto). Più tardi, anche qui, si ammira lo spettacolo della Fiorita dei Piani di Castelluccio.
D’estate si può esplorare la valle a piedi, a cavallo o in mountain-bike, d’inverno si possono usare le ciaspole. In questo caso, però, occorre fare la massima attenzione ai ripidi pendii del Monte Lieto, che dominano la bassa e media Valle Canatra, da cui si possono staccare delle slavine.
- Dislivello: 700 m
- Tempo: 5 ore A/R
- Difficoltà: E
- Periodo consigliato: da maggio a novembre
Dal piazzale di Castelluccio (1452 m) si segue in discesa la strada per Castelsantangelo sul Nera e Visso. Dopo le ultime case si piega a sinistra per una strada sterrata pianeggiante, che passa sotto all’agriturismo La Valle delle Aquile, e offre un bel panorama sul Pian Perduto, il Monte Argentella e il Monte Porche.
Aggirato un crinale affacciato sul Pian Perduto, la strada entra ed esce per due volte nella faggeta, e scende leggermente verso il fondo della Valle Canatra, dominata da destra (nord) dai ripidi pendii del Monte Lieto. Superate la Fonte Canatra e un’area da picnic si raggiungono (1367 m, 0.30 ore) il fondovalle e la fine della strada.
Si prosegue sulla carrareccia che risale la valle costeggiando dei campi coltivati, fino a uno slargo (1486 m, 0.30 ore) dove confluisce da sinistra un vallone circondato dalla faggeta. Si continua sul bel sentiero che risale il vallone, senza segnavia ma con percorso evidente.
Alla fine della salita, accanto a un ometto di pietre, si sbuca su una carrareccia, che si segue superando un piccolo valico (1684 m), oltre il quale il tracciato piega a destra verso un bel pianoro erboso, sorvegliato dal Monte Lieto. Da qui, oltre la Valle Canatra, compare la catena centrale dei Sibillini. In questa zona, in primavera, fioriscono le peonie.
Dei saliscendi e una salita a mezza costa portano al largo crinale (1724 m, 0.45 ore) il larghissimo crinale che separa la Valle Canatra dalla Valle di Patino. Da qui si vedono bene il Monte delle Rose, il Monte Patino e il cocuzzolo senza nome che li separa. Qui, finalmente, compaiono i segnavia del Grande Anello e del sentiero E14 del Parco
Si va a destra sulla carrareccia di crinale, che tocca degli affioramenti rocciosi e sale verso il Monte delle Rose. A un bivio si va a sinistra, salendo a mezza costa fino alla Forca di Giuda (1794 m), la sella erbosa tra il Monte delle Rose e la quota 1887 e da cui il Grande Anello scende a mezza costa verso nord.
Un evidente e comodo sentierino a mezza costa permette di aggirare in salita e poi in piano la quota 1887. Dalla sella erbosa che segue (1827 m), un ripido sentiero sassoso sale al Monte Patino (1883 m, 0.45 ore), dov’è una grande croce ben visibile da lontano. Il magnifico panorama include i Sibillini, la Laga, la conca di Norcia e molti massicci delle Marche e dell’Umbria. Negli ultimi metri appare il Corno Grande del Gran Sasso.
Al ritorno, tornati a Forca di Giuda, si sale per un pendio erboso fino al Monte delle Rose (1861 m). Ci si abbassa al di là sui pascoli, si ritrova la carrareccia, e la si segue a destra fino all’itinerario di salita e alla sella 1724 metri (1 ora). La discesa a Castelluccio per la via di salita richiede 1.30 ore.
Commenti recenti