elIl Garda, il più vasto lago italiano, bagna tre regioni (Lombardia, Veneto, Trentino), e s’incunea profondamente tra i monti. Quando il Trentino apparteneva all’Austria-Ungheria, l’assolata costa di Riva era apprezzata come una piccola Riviera, che permetteva di passeggiare anche d’inverno. Con l’avvicinarsi della Grande Guerra, i generali di Vienna hanno iniziato a costruire un sistema di forti a difesa della sponda trentina del Garda. Mentre le strutture intorno a Riva non sono state toccate dal conflitto, la Rocca Sperone e il Ponale, all’imbocco della Valle di Ledro, sono state aspramente contese.

Il Monte Brione ha visto sorgere i forti di San Nicolò (accanto al lago), Garda, Batteria di Mezzo e Sant’Alessandro, oltre a strutture e postazioni minori. Il sentiero che lo percorre permette di toccare queste imponenti strutture di guerra, e offre dei panorami sensazionali sul bacino. Dalla salita iniziale, a picco sul lago, le acque del Garda (nella foto) sono verdi e trasparenti come quelle di un mare tropicale.

Dislivello: 330 metri

Tempo: 3.15 ore a/r

Difficoltà: E

Quando andare: tutto l’anno

 

Dal centro di Riva del Garda si segue la strada per Torbole e Rovereto fino al porto turistico di San Nicolò e ai suoi posteggi (65 metri). Si può arrivare a piedi dal centro di Riva o da Torbole, oppure in bus da tutti i centri vicini. A piedi si raggiunge il ben visibile Forte San Nicolò, costruito nel 1861 e ampliato nel 1911, oggi sede di enti e associazioni. Tra il Forte e la montagna passano la strada statale e la ciclabile che collega Riva del Garda a Torbole.

Una scalinata permette di alzarsi rapidamente di quota. Segnavia e cartelli del Sentiero della Pace iniziano accanto al Forte. Si lascia a sinistra una strada che sale al Monte Brione (vi si passerà al ritorno) e si segue il sentiero, in parte a gradini, che porta al primo di una serie di belvedere da cui si ammira una sensazionale visione del Garda. Si continua a picco sulla spiaggia che si allunga verso Torbole. A un bivio conviene dirigersi a sinistra, per un viottolo che porta all’ingresso del Forte Garda, la struttura più importante della zona. Costruito tra il 1904 e il 1907, aveva una guarnigione di 200 uomini. Tornati al sentiero principale, lo si segue fino alla sommità del Forte (185 metri, 0.30 ore), altro sensazionale belvedere.

Il sentiero continua a salire accanto agli uliveti che scendono verso Riva. Delle svolte tra fitta vegetazione precedono le strutture in cemento della Batteria di Mezzo (350 metri, 0.30 ore), dove il panorama si apre verso Arco, la valle del Sarca e le Dolomiti di Brenta. Una carrareccia porta a una strada che sale a mezza costa. Da qui, per la strada e poi per un sentiero segnato, si possono raggiungere i pochi resti del Forte Sant’Alessandro (360 metri, 1.15 ore a/r). Il percorso e i ruderi, però, sono poco spettacolari. Da evitare, invece, il sentierino non segnato che aggira le antenne della vetta e prosegue sulla cresta, toccando luoghi esposti e pericolosi.

Si scende per la strada sterrata, che si abbassa tra splendidi uliveti e tocca gli ingressi di alcune postazioni in caverna. Dove la strada si avvicina alla cresta la si lascia, si ritrova il sentiero di salita, e lo si segue verso il Forte Garda e il punto di partenza (1 ora).