itinerari
DAL PLAN DÉTRUIT AL RIFUGIO E AL COL CHAMPILLON (ALPI PENNINE, VALLE D’AOSTA)
Dal piccolo centro di Doues, tra la Valpelline e la Valle del Gran San Bernardo, una piacevole camminata porta all’accogliente rifugio Champillon-Adolfo Letey e poi al Col Champillon, traversato dal Tour des Combins e dall’Alta Via numero Uno. L’ambiente è piacevole,...
DA CAMPO IMPERATORE AL MONTE AQUILA, AL RIFUGIO GARIBALDI E ALLA PORTELLA
Uno degli anelli più suggestivi e panoramici del Gran Sasso offre anche un viaggio nella storia del massiccio più imponente dell'Appennino. Dopo la panoramica vetta del Monte Aquila, affacciata sulla Valle dell'Inferno, si toccano il rifugio Garibaldi (inaugurato nel...
DA CAMPOFOROGNA AL RIFUGIO RINALDI E AL TERMINILLO (MONTI REATINI, LAZIO)
Il Terminillo non è soltanto sci, ma offre a chi ama la montagna degli spettacolari sentieri. Il percorso che sale alla vetta del Terminilletto e al rifugio Rinaldi, e prosegue verso il Terminillo è spettacolare e frequentato. Il rifugio è gestito con passione, per...
DA SANT’ANTONIO DI MAVIGNOLA AL LAGO DI VAL D’AGOLA (DOLOMITI DI BRENTA, TRENTINO)
La Val d’Agola, rivestita da magnifici boschi e sorvegliata da vette imponenti, è tra le mete più sorprendenti del Brenta. La strada sterrata che la risale, e che si raggiunge da Sant’Antonio di Mavignola, è chiusa alle auto non autorizzate poco oltre i 1300 metri di...
DA ACCUMOLI AI PANTANI E AL MONTE DEI SIGNORI (LAZIO)
L’altopiano dei Pantani, con i suoi laghetti affacciati sui Monti della Laga, viene spesso raggiunto da Forca Canapine. L’itinerario che sale da Accumoli offre una salita sostenuta, e merita di essere completato raggiungendo il Monte dei Signori, belvedere sui Piani...
DAL CEPPO AL BOSCO MARTESE E ALLA CASCATA DELLA MORRICANA (MONTI DELLA LAGA, ABRUZZO)
Una delle cascate più spettacolari della Laga scroscia nell’angolo più remoto del Bosco Martese, ed è alimentata dalle acque, abbondanti al disgelo, che scendono dal Pizzo di Moscio e dal Pizzo di Sevo. Fino a luglio la Cascata della Morricana, alta una quarantina di...
DALLE NECROPOLI DI CERVETERI ALLA CASCATA DEL FOSSO DELLA MOLA (MONTI DELLA TOLFA)
Cerveteri, la Cisra degli Etruschi e la Caere degli antichi Romani, è una delle meraviglie del Lazio. Molti dei suoi visitatori si limitano a esplorare la Necropoli della Banditaccia (la visita è a pagamento) e il centro medievale.Dal borgo e dalle necropoli, invece,...
CON LE CIASPOLE SUL PIZZO DI META E SUI PIANI DI RAGNOLO (MARCHE)
Il Pizzo di Meta, all'estremità settentrionale dei Sibillini, merita una visita tutto l'anno. Molti escursionisti si limitano alla breve andata e ritorno verso la croce della cima. Consigliamo invece di proseguire verso i Piani di Ragnolo, l’omonima Punta e la quota...
CON LE CIASPOLE AL RIFUGIO DI VALLE LATTARA E AL VALICO DEL TRANQUILLO (VERSANTE LAZIALE)
Un piacevole itinerario, nel versante ciociaro del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise, che conduce a un rifugio solitario e a un valico sul confine con l’Abruzzo. La strada iniziale è abbastanza monotona. Se si vuol proseguire dal Valico fino alla vetta di Monte...
NEL MONUMENTO NATURALE DEL FOSSO DELLA CECCHIGNOLA (ROMA)
La più giovane area protetta del Lazio, nata nel 2019, tutela i 99 ettari del Fosso della Cecchignola, a due passi dalla Città Militare e dal GRA. Si tratta di un lembo di Campagna Romana sopravvissuto al cemento, sorvegliato dal Castello medievale della Cecchignola e...
CON LE CIASPOLE DA PRATO DI MEZZO AL MONTE FORCELLONE (VERSANTE LAZIALE)
Il Monte Forcellone, coronato da una croce metallica, si affaccia sulla Valle di Comino e su Atina, ed è una delle vette più frequentate del versante laziale del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise. L’itinerario che lo raggiunge da Prato di Mezzo, se affrontato in...
CON LE CIASPOLE DA PRATO COMUNE ALLA SELLA DI LEONESSA E AL MONTE ROTONDO (TERMINILLO-MONTI REATINI, LAZIO)
Il massiccio centrale del Terminillo, con i suoi ripidi pendii adatti allo scialpinismo o ai ramponi, non offre molto spazio agli appassionati delle ciaspole. Con neve abbondante, però, è possibile seguire questo spettacolare anello, che tocca vari straordinari...
CON LE CIASPOLE AI PANTANI DI ACCUMOLI (MONTI SIBILLINI, UMBRIA E LAZIO)
La conca dei Pantani, in territorio di Accumoli, è una classica meta in tutte le stagioni, e si raggiunge d’inverno con gli sci da fondo-escursionismo o le ciaspole. Un itinerario più lungo e ripido sale dai ruderi della chiesa della Madonna delle Coste e dall’agriturismo Alta Montagna Bio, nei pressi di Accumoli. Uno sciagurato progetto della Regione Lazio prevede la costruzione di un rifugio-albergo nei pressi dei Pantani.
DALLA VIA FRANCIGENA ALL’EREMO DI SAN GIROLAMO E AL MONTE FOGLIANO (MONTI CIMINI, LAZIO)
A novembre lo spettacolo offerto dai boschi scende di quota. Lo dimostrano i colori dei faggi della foresta del Monte Fogliano, poco a sud di Viterbo, che circonda l'eremo di San Girolamo, scavato nel Cinquecento in uno spuntone di roccia lavica. La passeggiata può...
LA CIMA DEL REDENTORE E IL MONTE ALTINO (PARCO DEI MONTI AURUNCI, LAZIO)
La Cima del Redentore, che sorveglia il golfo di Formia e Gaeta da 1252 metri di quota, ospita dal 1900 una enorme statua del Redentore. Da qui si ammira un meraviglioso panorama, che include le Isole Ponziane, Ischia e il Vesuvio. Dal Monte Altino si vedono anche la...
IL SENTIERO DELL’ANTICA VEIO E DEL PONTE SODO (PARCO DI VEIO, LAZIO)
Veio, città etrusca a venti chilometri dal Campidoglio, è stata la prima grande rivale di Roma antica, un ruolo che è poi passato a Cartagine. Messa a ferro e fuoco nel 396 dalle truppe di Furio Camillo, la città antica offre al visitatore di oggi poche rovine e il...
DA FORCA DI VALLE AL RIFUGIO ORAZIO DELFICO (GRAN SASSO)
Il piccolo rifugio Orazio Delfico, dedicato al primo esploratore (nel 1794) del versante teramano del Gran Sasso, offre uno straordinario panorama sul Paretone del Corno Grande, e si raggiunge con una piacevole escursione da Forca di Valle. Il rifugio, utilizzato in passato dai pastori, è stato ottimamente restaurato dai soci del CAI di Isola del Gran Sasso. Il sentiero, grazie all’esposizione e alla quota, è percorribile per gran parte dell’anno.
DA VILLAMONTAGNA AL MONTE CALISIO (CONCA DI TRENTO, TRENTINO)
Tra le vette che si affacciano su Trento, il Monte Calisio, che culmina a 1097 metri di quota, è una delle più frequentate. Anche se l’accesso alla vetta è elementare, alte pareti rocciose la difendono verso la valle dell’Adige. L’escursione, come altre nella zona,...
DA CAMPO DELL’OSSO AI CANNAVACCIARI E AL MONTE AUTORE (PARCO DEI MONTI SIMBRUINI, LAZIO)
Il Monte Autore, 1855 metri, è il “tetto” della Provincia di Roma, e un meraviglioso belvedere. La sua brevissima via normale , che tocca la sella e la croce delle Vedute è spesso affollata in tutte le stagioni. Lo stesso vale per la larga vetta rocciosa della...
DAL COL RAISER AL PIZ DULEDA (PARCO PUEZ-ODLE, ALTO ADIGE)
A est delle Odle, accanto all’Alta Via numero Due, la snella vetta del Piz Duleda offre un vastissimo panorama. L’ampio versante che digrada verso Forcella Nives è percorso da un sentiero elementare. La Ferrata Nives, che sale alla Forcella dalla Val dla Roa, è in realtà un breve e facile sentiero attrezzato, con un solo passaggio esposto. Per evitarlo si può seguire anche in salita il percorso descritto in discesa.
DA CASAMAINA AL MONTE LE QUARTORA E AL LAGHETTO (MONTI DI CAMPO FELICE, ABRUZZO)
Il panoramico Monte le Quartora, 1783 metri, viene spesso raggiunto per il lungo e monotono sentiero che sale da Roio, e quindi dall’Aquila. Un percorso più comodo e vario, che ho inserito nell’Alta Via dei Due Parchi descritta a luglio in una mappa allegata a Meridiani Montagne, inizia da Casamaina, frazione di Lucoli sulla via di Campo Felice. L’itinerario non è segnato ma è sempre facile da seguire. Si può proseguire verso i Monti di Bagno.
DA CAMPO IMPERATORE AL PIZZO D’INTERMESOLI (GRAN SASSO)
Il Pizzo d’Intermèsoli, la vetta più alta del Gran Sasso fuori dai due Corni, domina la Val Maone con i pilastri della parete Est, percorsi da vie di arrampicata impegnative. La via normale utilizza invece un pendio faticoso e monotono, dove occorre fare attenzione a non far cadere pietre. Oltre alla quota e all’isolamento della cima, emozionano l’ambiente solitario, i panorami, e i camosci che si lasciano vedere intorno alla cima.
DALLA VALLE ARGENTERA AL GRAN QUEYRON (ALTA VAL DI SUSA, PIEMONTE)
Il Gran Queyron, un solitario e sassoso “tremila” sul confine tra l’Italia e la Francia, è un buon punto panoramico, intorno al quale si avvistano facilmente gli stambecchi. Numerose le casermette legate alla Seconda Guerra Mondiale. Il percorso in auto lungo la Valle...
DA MALGA SAISERA ALLO JÔF DI SOMPDOGNA (ALPI GIULIE, FRIULI-VENEZIA GIULIA)
Lo Jôf di Sompdogna, tra l’omonima valle e la Val Saisera, merita una visita per lo straordinario panorama sullo Jôf di Montasio e per le sue fortificazioni italiane della Grande Guerra, che ospitano un minuscolo bivacco restaurato da appassionati locali. Il percorso...
LUNGO L’ANIENE DAL PONTE NOMENTANO ALLA VIA TIBURTINA (RISERVA DELL’ANIENE, ROMA)
A Roma non c’è solo il Tevere. L’Aniene, che porta a valle le acque dell’Appennino laziale, scende dai Monti Simbruini a Tivoli, traversa la Campagna Romana, entra in città e incrocia le vie Tiburtina, Nomentana e Salaria, infine si getta nel fiume più famoso di Roma...
DAL PASSO VRŠIČ ALLA MALA MOJSTROVKA (PARCO DEL TRIGLAV, SLOVENIA)
Le vette facili, sulle Alpi Giulie, sono poche ma esistono, e meritano certamente una visita. Nessuna guida recente prima dei miei Sentieri del Tarvisiano e delle Alpi Giulie, però, ha suggerito di salire alla Mala Mojstrokva, la cima di 2333 metri che domina il Passo...
I RIFUGI PIZZINI E CASATI E LA CIMA DI SOLDA (PARCO DELLO STELVIO, LOMBARDIA)
La Val Cedec, che si raggiunge dal rifugio-albergo dei Forni, è la più nota del versante lombardo del Parco Nazionale dello Stelvio. Questo itinerario, che raggiunge i 3376 metri e offre fantastici panorami sulle cime più alte del Parco, può essere abbreviato salendo al rifugio Pizzini-Frattola con i fuoristrada che svolgono servizio di taxi.
DA PIAN DE’ VALLI ALLE CRESTE DEL TERMINILLO (MONTI REATINI, LAZIO)
Uno spettacolare anello per scoprire i due volti del Terminillo, e per convincersi dell’importanza della sua tutela. Dalla zona residenziale di Pian de’ Valli e dalle piste da sci si traversano pascoli e faggete, poi si scavalcano quattro vette oltre i 2000 metri di quota, con i loro magnifici panorami. Le rocce dei Sassetelli sono un po’ esposte ma elementari. Il rifugio Rinaldi è spesso aperto in estate.
LAGO DI SCANNO, IL “SENTIERO DEL CUORE” (VALLE DEL SAGITTARIO, ABRUZZO)
Da qualche anno, un belvedere da cui il Lago di Scanno sembra avere la forma di un cuore attira ogni anno migliaia di innamorati e curiosi. Anche se il percorso è stato segnato, sul web si incontrano delle descrizioni fantasiose. Si tratta di una passeggiata facile, ma occhio agli ultimi metri scivolosi!
LE DUE VETTE DEL MONTE PELLECCHIA (PARCO DEI MONTI LUCRETILI, LAZIO)
Il Pellecchia, la cima più alta dei Lucretili, offre un ambiente solitario, un panorama che include il Terminillo (nella foto), il Gran Sasso e il Velino, ma anche la cupola di San Pietro e i Monti della Tolfa. Straordinaria la possibilità di avvistare le aquile che...
DA PASSO ROLLE ALLA BAITA SEGANTINI (PALE DI SAN MARTINO, TRENTINO)
I sentieri invernali battuti, onnipresenti nelle Alpi di lingua tedesca, iniziano finalmente a diffondersi anche in Trentino. uno dei più belli sale da Passo Rolle alla Baita Segantini, e può essere usato per traversare in Val Venegia.
D’INVERNO DA CAMPO FELICE AL MONTE ORSELLO
Un classico itinerario a portata di mano da Roma e dalle città dell’Abruzzo, privo di pericoli oggettivi, verso una cima che offre un magnifico panorama.
DA OVINDOLI ALLA SERRA DI CELANO
La Serra di Celano, una cima elegante da qualunque lato la si osservi, culmina a 1923 metri di quota, è una delle cime più amate dell’Appennino centrale e viene salita in tutte le stagioni. D’inverno il percorso fino alla base delle rocce non presenta difficoltà e con buona neve può essere seguito con le ciaspole. Sulla cresta finale, ripida nel tratto iniziale, sono necessari la piccozza e i ramponi. Il nuovo sentiero segnato è più piacevole della vecchia e scomoda salita in diagonale.
MONTE VENERE, LA FAGGETA E IL POZZO DEL DIAVOLO (RISERVA DEL LAGO DI VICO, LAZIO)
La Riserva che protegge il Lago di Vico, a due passi dal centro medievale di Viterbo, ospita il Monte Venere e la sua “faggeta depressa”, cioè a quote più basse del normale. Questo bel sentiero, ben segnato dalla sezione di Viterbo del CAI, tocca anche l’imbocco del Pizzo del Diavolo.
IL SENTIERO DI FOSCO MARAINI (ALPI APUANE, TOSCANA)
Fosco Maraini, scrittore, alpinista ed esploratore, negli ultimi anni della sua vita ha trascorso molto tempo a Pasquìgliora, ai piedi della Pania Secca, tra i boschi delle Alpi Apuane. Questo sentiero, fattibile per gran parte dell'anno, tocca anche la sua tomba...
IL SENTIERO DEI FIORI E IL MONTE CREPACUORE (PARCO DEI MONTI SIMBRUINI, LAZIO)
Il frequentato e panoramico Monte Crepacuore, 1997 metri, segna il margine orientale del Parco dei Monti Simbruini, e si raggiunge comodamente da Campo Catino. Il Sentiero dei Fiori, che aggira il Peschio delle Cornacchie, traversa delle splendide faggete e offre una bella alternativa alla via normale, che consigliamo di seguire al ritorno. Peccato per i cartelli in abbandono (c’è anche il logo del WWF!) che dovrebbero essere rimossi al più presto.
DA FONTE VETICA AL MONTE CAMICIA (GRAN SASSO)
Noto tra gli alpinisti per la sua parete Nord, il Monte Camicia si raggiunge senza difficoltà per il sentiero che inizia dalla pineta di Fonte Vetica, su Campo Imperatore. Il percorso, a tratti monotono, è reso emozionante dalle stelle alpine della Sella di Fonte Fredda, dai camosci, e dalla cresta dove ci si affaccia (attenzione!) sul grande vuoto della Nord. Dalla cresta che sale al Tremoggia si scopre il Dente del Lupo, un torrione di roccia friabile che offre uno degli ostacoli più arcigni ai collezionisti dei 2000 appenninici.
DA OBEREGGEN ALLA FORCELLA DEI CAMPANILI (MASSICCIO DEL LATEMAR, ALTO ADIGE)
Obereggen, nota d'inverno per le sue piste da sci, in condizioni estive è il punto di partenza di uno splendido anello nel cuore del Latemar, uno dei massicci più selvaggi delle Dolomiti. Il dislivello non è molto, ma la salita iniziale alla Forcella dei Camosci...
DAI BOSCHI DEL FOSSO FIOIO AL MONTE TARINO (MONTI SIMBRUINI, LAZIO E ABRUZZO)
L’elegante Monte Tarino, anche se non raggiunge i fatidici 2000 metri, è una meta molto apprezzata dagli escursionisti del Lazio e dell’Abruzzo. Di solito viene salito da Campo Staffi o dal Piazzale della SS. Trinità, per degli itinerari assolati. In estate (e non solo) un itinerario di grande suggestione raggiunge i 1961 metri della cima da nord, traversando i magnifici boschi del versante rivolto al Fosso Fioio. La vetta offre un magnifico panorama.
DA SOLDA AL RIFUGIO PAYER, AI PIEDI DELL’ORTLES (PARCO DELLO STELVIO, ALTO ADIGE)
Il rifugio che ricorda il topografo e alpinista Julius Payer è stato costruito nel 1875 sulle rocce dell’Ortles, e serve da base anche oggi per le cordate che affrontano la via normale della montagna. Il sentiero che sale al rifugio, elementare fino al rifugio Tabaretta, si svolge nella seconda parte su terreno ripido, a tratti esposto e che richiede attenzione. L’itinerario è tratto dalla mia guida “Sentieri dello Stelvio” (Idea Montagna, 2018).
DAL GUADO DI COCCIA ALLA TAVOLA ROTONDA E ALLA SFISCHIA
La Tavola Rotonda, all’estremità meridionale dell’altopiano di Femmina Morta, è uno straordinario belvedere e uno snodo fondamentale dell’orografia della Maiella. Nei pressi della vetta sono la spettacolare spaccatura naturale della Sfischia e la conca del Fondo di Femmina Morta, con i suoi laghetti che si formano al disgelo. La seggiovia del Guado di Coccia, che […]
DA ALBA AL RIFUGIO CONTRIN E AL PASSO D’OMBRETTA (MARMOLADA, TRENTINO)
Un itinerario meraviglioso e a due facce, prima nella verde Val Contrin e poi in un vallone via via più aspro, fino ai piedi della “parete d’argento”, la Sud della Marmolada che è un mito dell’alpinismo mondiale. Se si passa la notte al rifugio Contrin (o se lo si...
IL MONTE I PORCINI E IL MONTE DI CAMBIO (TERMINILLO-MONTI REATINI, LAZIO)
Il Monte di Cambio, bastione settentrionale dei Monti Reatini, è collegato alla Sella di Leonessa da un tormentato e spettacolare crinale. Se si tocca anche il solitario Monte i Porcini si ottiene un itinerario suggestivo, e che offre magnifici panorami sul Terminillo e i ripidi valloni che scendono verso la Salaria. Dalla mia guida “Vette dell’Appennino centrale” (Idea Montagna, 2019)
CON LE CIASPOLE SUL MONTE MURO (ALPE DI LUSON, ALTO ADIGE)
Il crinale del Monte Muro è uno straordinario belvedere sulle Dolomiti e su un’ampia fetta dell’arco alpino. L’itinerario invernale per la vetta, su cui sorge un’altissima croce, coincide con quello che si segue a piedi in estate. Si parte dal posteggio di Pé de Börz, sulla strada per il Passo delle Erbe.
IL SENTIERO DI SANT’ANGELO IN LACU (PARCO DEI CASTELLI ROMANI)
Accanto al Lago Albano, su cui si affaccia Castel Gandolfo, corre un viottolo frequentato per passeggiate e jogging. Più in alto, la comoda Via Francigena del Sud raggiunge il convento di Palazzolo. Un emozionante sentierino, segnalato e pulito qualche anno fa ma...
D’INVERNO DAI PRATI DI TIVO ALLA CIMA ALTA E AL SUO RIFUGIO (GRAN SASSO)
Il Piano del Laghetto e la Cima Alta, ai piedi del crinale dell’Arapietra, offrono straordinari panorami sul Gran Sasso. Il nuovo rifugio Cima Alta, inaugurato nel dicembre 2018 e aperto anche d’inverno, rende l’itinerario più comodo. Se e quando riaprirà la cabinovia sarà possibile arrivare al rifugio dall’alto.
D’INVERNO DALLA VAL FERRET AL RIFUGIO BONATTI (MONTE BIANCO, VALLE D’AOSTA)
Tra i rifugi della Valle d’Aosta che aprono anche d’inverno, spicca quello dedicato al grande alpinista Walter Bonatti, affacciato sulle Grandes Jorasses e la parete della Brenva del Monte Bianco.
L’ALTOPIANO DI VILLANDRO E I SUOI RIFUGI (ALPI DI SARENTINO, ALTO ADIGE)
L’Alto Adige, d’inverno, non è fatto solo di piste da sci. I viottoli battuti dell’Alpe di Villandro offrono belle escursioni invernali e panorami sulle Dolomiti
SULLE CRESTE DI CAMPO CATINO (MONTI ERNICI, LAZIO)
Torna la neve sulle creste dell’Appennino. E la stazione sciistica di Campo Catino, a 1800 metri di quota, è il punto di partenza di un classico e panoramico itinerario, dove occorre avere con sé sia le ciaspole sia i ramponi. Lo dimostrano i numerosi incidenti avvenuti a escursionisti male attrezzati e ai loro accompagnatori improvvisati.
DAL PIAN DELLA FAGGETA AL MONTE SEMPREVISA (MONTI LEPINI, LAZIO)
Quando sulle catene più alte dell’Appennino arriva la prima neve, lo spettacolo dei colori dell’autunno sulle montagne del Lazio si sposta per qualche settimana ancora sui Lucretili, gli Ausoni, i Sabini e i Lepini, dei massicci minori ma di grande suggestione. Dal Semprevisa (ma qualcuno in zona dice “la” Semprevisa), lo sguardo spazia verso il Circeo, il Mar Tirreno e le isole di Ponza e Ventotene. Il sentiero è comodo, e da qualche anno ben segnato.
SULLA MONTAGNOLA, PER VEDERE I CERVI (VALLE DEL SANGRO, ABRUZZO)
La Montagnola, la dorsale che si allunga dal Monte Godi verso Villetta Barrea, offre un meraviglioso panorami sui monti del Parco d'Abruzzo, Lazio e Molise. L'itinerario che la raggiunge dalla strada di Passo Godi permette spesso di vedere i cervi, i cui bramiti si...
IL RIFUGIO PANEPUCCI E IL MONTE SAN FRANCO (GRAN SASSO)
Una vetta frequentata e con un panorama inconsueto, un itinerario con un dislivello contenuto e che si svolge per la prima parte tra i faggi. A questi tradizionali motivi per salire al Monte San Franco si aggiungono la recente sistemazione e l’apertura nei weekend del rifugio che ricorda Antonella Panepucci Alessandri. La cresta dei Coppi, anche se elementare, offre un percorso divertente.
AL MONTE AMARO PER LA RAVA DEL FERRO
L’impressionante canalone della Rava del Ferro, che incide il versante occidentale della Majella e sbuca in cresta tra il Monte Pescofalcone e il Monte Amaro, offre l’itinerario più breve verso la vetta più alta del massiccio. E’ un percorso in ambiente selvaggio, riservato a camminatori allenati, che nelle prime ore del mattino resta in ombra anche in piena estate. Sulle rocce compaiono spesso i camosci.
DALLA DIGA DI MORASCO AL RIFUGIO CLAUDIO E BRUNO (VAL FORMAZZA, PIEMONTE)
La Val Formazza, la più settentrionale dell’Ossola, è la valle dell’acqua. La cascata del Toce (o della Frua), che precipita per 140 metri, è stata descritta da Horace-Bénédict de Saussure e Giosuè Carducci. A partire dal 1911, le acque della valle sono state imbrigliate in un sistema di laghi artificiali, e la cascata si vede solo in alcuni orari. Il sentiero che sale ai rifugi offre un percorso suggestivo.
LA VIA NORMALE DEL MANGART (ALPI GIULIE, SLOVENIA E ITALIA)
Chi ama le vette solitarie può accomodarsi altrove, perché il Mangart, 2677 metri, è una delle cime più frequentate delle Alpi. Ma questa bella vetta rocciosa, sul confine tra Italia e Slovenia, è un meraviglioso belvedere, e l’unica grande cima delle Alpi Giulie a offrire un avvicinamento comodo. L’itinerario è tratto dalla mia guida “I 50 rifugi più belli del Friuli-Venezia Giulia”, pubblicato da Iter.
DA ARNOUVA AL RIFUGIO ELENA E AL COL FERRET (MONTE BIANCO, VALLE D’AOSTA)
Uno dei sentieri più frequentati del versante italiano del Monte Bianco sale dai boschi di Arno1uva ai 2543 metri del Col Ferret, sul confine tra Italia e Svizzera. Sul percorso tratto dalla guida “I 50 sentieri più belli della Valle d’Aosta”, che ho scritto con Cesare Re, è l’accogliente rifugio Elena. Meravigliosi i panorami verso il Mont Dolent e la parete Est delle Grandes Jorasses.
LA CRESTA OVEST DELLA VETTA OCCIDENTALE DEL CORNO GRANDE (GRAN SASSO)
In estate, dopo lo scioglimento delle ultime lingue di neve, la Vetta occidentale del Corno Grande ridiventa una meta molto ambita. Consigliamo di raggiungerla per la Cresta Ovest, a volte indicata come “Via delle Creste”. Un percorso aereo, spettacolare e nettamente più facile della celebre e affollata Direttissima.
DA SCANNO AI RIFUGI DEL CAMPO E DEL CAMPITELLO (VALLE DEL SAGITTARIO, ABRUZZO)
La mia nuova guida “Sentieri del Parco d’Abruzzo” sta finalmente per uscire con Iter Edizioni. Suggerisco un itinerario, facile e di grande fascino, che sale dalla Masseria Parenti ai rifugi del Campo e di Campo Rotondo, restaurati dai soci del Mountain Bike Club Scanno, e che possono essere usati liberamente.
MONTAGNA DI PIZZOLI, IL SENTIERO DEI TRE RIFUGI (ALTA VALLE DELL’ATERNO, ABRUZZO)
Il più bel sentiero della Montagna di Pizzoli, che sale dal centro storico al rifugio Federico Martinelli, con ampi panorami verso la Valle dell’Aterno, i Monti della Laga e il Monte Corvo
IL CORNO GRANDE PER IL GHIACCIAIO DEL CALDERONE (GRAN SASSO)
In piena estate il Ghiacciaio del Calderone, che è il più meridionale d’Europa, si riduce a qualche lingua di ghiaccio fossile nascosta sotto alle pietraie. In primavera invece, questo spettacolare pendio circondato dalle quattro vette del Corno Grande offre un facile, meraviglioso e frequentatissimo itinerario alpinistico verso la cima più elevata dell’Appennino. Sono necessari la piccozza e i ramponi, consigliato il casco. Che follia non aprire la cabinovia, almeno nei weekend!
IL MATAJUR E IL SUO PANORAMA (PREALPI FRIULANE)
Spesso i panorami migliori si godono da montagne non eccelse ma isolate. Lo dimostra nel modo migliore il Matajur, che raggiunge i 1641 metri di quota e sorveglia il confine tra l’Italia e la Slovenia tra le valli del Natisone e dell’Isonzo. Dalla cima, oltre alle Alpi Carniche e Giulie, si vedono le valli slovene, la pianura friulana e il Mare Adriatico.
DA TERELLE AL MONTE CAIRO (MONTE CAIRO, LAZIO)
Una montagna imponente e poco nota domina Cassino e l’Autostrada del Sole. Il Monte Cairo, molto amato dagli escursionisti della zona, raggiunge i 1670 metri di quota e offre dei magnifici panorami verso l’Appennino e il Tirreno Su uno sperone che si stacca dalla montagna sorge la celebre Abbazia di Montecassino. Accanto al sentiero, breve ma piuttosto ripido, sono resti di postazioni tedesche della Linea Gustav.
PANTALICA, TRA NECROPOLI E CANYON (MONTI IBLEI, SICILIA)
A un’ora d’auto da Siracusa e da Noto, attende gli escursionisti che amano le esplorazioni tra storia e natura una delle città antiche più sorprendenti della Sicilia. Pantalica, città dei Sicani e poi dei Bizantini, conserva tombe rupestri e resti di edifici altomedievali. I canyon, le grotte, torrenti e le fioriture rendono questa camminata straordinaria.
MONTE INFORNACE, IL CANALONE DI FONTE RIONNE (GRAN SASSO)
Uno degli itinerari più belli da fare in primavera al Gran Sasso risale il Canalone di Fonte Rionne del Monte Infornace. Un percorso di alpinismo facile ma serio, in ambiente straordinario, tra imponenti torrioni rocciosi e vedute su Campo Imperatore. Ci sono perfino i crepacci!
DALLA STAZIONE DI MAGLIANO AL MONTE CALVIO E AL CASALACCIO (PARCO DI VEIO, LAZIO)
Una delle zone più belle del Parco di Veio è accanto alla Via Flaminia e alla vecchia ferrovia Roma-Viterbo. Questa passeggiata raggiunge pascoli, forre e i 269 metri del Monte Calvio. Al ritorno si toccano le rovine del Casalaccio. Da Parco di Veio, guida ai borghi e ai sentieri.
L’ANELLO DI MASSA E COZZILE (COLLINE DELLA VALDINIEVOLE)
Quanti colli ha la Toscana? Tutti conoscono il Chianti, le Crete Senesi, le colline di Fiesole affacciate su Firenze. Questa passeggiata, tratta da I 50 sentieri più belli della Toscana, si snoda tra i borghi e gli uliveti di Massa e Cozzile, a portata di mano da Montecatini Terme e dalla A11.
DA TOR FISCALE AL PARCO DEGLI ACQUEDOTTI (PARCO DELL’APPIA ANTICA)
Il Parco degli Acquedotti, meraviglia dell’archeologia e della natura, è frequentato da anni. Pochi conoscono l’itinerario che permette di raggiungerlo da Tor Fiscale, nei pressi della Via Tuscolana. Una bellissima passeggiata romana, che si può raggiungere con la Metro.
D’INVERNO DA FORCA DI PRESTA AL MONTE VETTORE
La classica salita invernale al Monte Vettore, il “tetto” dei Sibillini. Un itinerario da fare con piccozza e ramponi (niente ciaspole!), con panorami verso il Gran Sasso e le colline del Piceno. Le strade dopo il terremoto del 2016 potrebbero essere chiuse. Informatevi prima!
DA CAMPO FELICE AL RIFUGIO SEBASTIANI E AL COSTONE
Il classico itinerario, frequentato anche in condizioni invernali, che conduce all’unico vero rifugio del Velino, spesso gestito anche d’inverno. Con un piccolo sforzo in più si raggiunge la vetta del Costone, 2271 metri di quota.