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IL SENTIERO DEI FIORI E IL MONTE CREPACUORE (PARCO DEI MONTI SIMBRUINI, LAZIO)

IL SENTIERO DEI FIORI E IL MONTE CREPACUORE (PARCO DEI MONTI SIMBRUINI, LAZIO)

Il frequentato e panoramico Monte Crepacuore, 1997 metri, segna il margine orientale del Parco dei Monti Simbruini, e si raggiunge comodamente da Campo Catino. Il Sentiero dei Fiori, che aggira il Peschio delle Cornacchie, traversa delle splendide faggete e offre una bella alternativa alla via normale, che consigliamo di seguire al ritorno. Peccato per i cartelli in abbandono (c’è anche il logo del WWF!) che dovrebbero essere rimossi al più presto.

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DA FONTE VETICA AL MONTE CAMICIA

DA FONTE VETICA AL MONTE CAMICIA

Noto tra gli alpinisti per la sua parete Nord, il Monte Camicia si raggiunge senza difficoltà per il sentiero che inizia dalla pineta di Fonte Vetica, su Campo Imperatore. Il percorso, a tratti monotono, è reso emozionante dalle stelle alpine della Sella di Fonte Fredda, dai camosci, e dalla cresta dove ci si affaccia (attenzione!) sul grande vuoto della Nord. Dalla cresta che sale al Tremoggia si scopre il Dente del Lupo, un torrione di roccia friabile che offre uno degli ostacoli più arcigni ai collezionisti dei 2000 appenninici.

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DAI BOSCHI DEL FOSSO FIOIO AL MONTE TARINO (MONTI SIMBRUINI, LAZIO E ABRUZZO)

DAI BOSCHI DEL FOSSO FIOIO AL MONTE TARINO (MONTI SIMBRUINI, LAZIO E ABRUZZO)

L’elegante Monte Tarino, anche se non raggiunge i fatidici 2000 metri, è una meta molto apprezzata dagli escursionisti del Lazio e dell’Abruzzo. Di solito viene salito da Campo Staffi o dal Piazzale della SS. Trinità, per degli itinerari assolati. In estate (e non solo) un itinerario di grande suggestione raggiunge i 1961 metri della cima da nord, traversando i magnifici boschi del versante rivolto al Fosso Fioio. La vetta offre un magnifico panorama.

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DA SOLDA AL RIFUGIO PAYER, AI PIEDI DELL’ORTLES (PARCO DELLO STELVIO, ALTO ADIGE)

DA SOLDA AL RIFUGIO PAYER, AI PIEDI DELL’ORTLES (PARCO DELLO STELVIO, ALTO ADIGE)

Il rifugio che ricorda il topografo e alpinista Julius Payer è stato costruito nel 1875 sulle rocce dell’Ortles, e serve da base anche oggi per le cordate che affrontano la via normale della montagna. Il sentiero che sale al rifugio, elementare fino al rifugio Tabaretta, si svolge nella seconda parte su terreno ripido, a tratti esposto e che richiede attenzione. L’itinerario è tratto dalla mia guida “Sentieri dello Stelvio” (Idea Montagna, 2018).

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DAL GUADO DI COCCIA ALLA TAVOLA ROTONDA E ALLA SFISCHIA

DAL GUADO DI COCCIA ALLA TAVOLA ROTONDA E ALLA SFISCHIA

La Tavola Rotonda, all’estremità meridionale dell’altopiano di Femmina Morta, è uno straordinario belvedere e uno snodo fondamentale dell’orografia della Maiella. Nei pressi  della vetta sono la spettacolare spaccatura naturale della Sfischia e la conca del Fondo di Femmina Morta, con i suoi laghetti che si formano al disgelo. La seggiovia del Guado di Coccia, che […]

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IL MONTE I PORCINI E IL MONTE DI CAMBIO (TERMINILLO-MONTI REATINI, LAZIO)

IL MONTE I PORCINI E IL MONTE DI CAMBIO (TERMINILLO-MONTI REATINI, LAZIO)

Il Monte di Cambio, bastione settentrionale dei Monti Reatini, è collegato alla Sella di Leonessa da un tormentato e spettacolare crinale. Se si tocca anche il solitario Monte i Porcini si ottiene un itinerario suggestivo, e che offre magnifici panorami sul Terminillo e i ripidi valloni che scendono verso la Salaria. Dalla mia guida “Vette dell’Appennino centrale” (Idea Montagna, 2019)

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DAL PIAN DELLA FAGGETA AL MONTE SEMPREVISA (MONTI LEPINI, LAZIO)

DAL PIAN DELLA FAGGETA AL MONTE SEMPREVISA (MONTI LEPINI, LAZIO)

Quando sulle catene più alte dell’Appennino arriva la prima neve, lo spettacolo dei colori dell’autunno sulle montagne del Lazio si sposta per qualche settimana ancora sui Lucretili, gli Ausoni, i Sabini e i Lepini, dei massicci minori ma di grande suggestione. Dal Semprevisa (ma qualcuno in zona dice “la” Semprevisa), lo sguardo spazia verso il Circeo, il Mar Tirreno e le isole di Ponza e Ventotene. Il sentiero è comodo, e da qualche anno ben segnato.

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IL RIFUGIO PANEPUCCI E IL MONTE SAN FRANCO (GRAN SASSO)

IL RIFUGIO PANEPUCCI E IL MONTE SAN FRANCO (GRAN SASSO)

Una vetta frequentata e con un panorama inconsueto, un itinerario con un dislivello contenuto e che si svolge per la prima parte tra i faggi. A questi tradizionali motivi per salire al Monte San Franco si aggiungono la recente sistemazione e l’apertura nei weekend del rifugio che ricorda Antonella Panepucci Alessandri. La cresta dei Coppi, anche se elementare, offre un percorso divertente.

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AL MONTE AMARO PER LA RAVA DEL FERRO

AL MONTE AMARO PER LA RAVA DEL FERRO

L’impressionante canalone della Rava del Ferro, che incide il versante occidentale della Majella e sbuca in cresta tra il Monte Pescofalcone e il Monte Amaro, offre l’itinerario più breve verso la vetta più alta del massiccio. E’ un percorso in ambiente selvaggio, riservato a camminatori allenati, che nelle prime ore del mattino resta in ombra anche in piena estate. Sulle rocce compaiono spesso i camosci.

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DALLA DIGA DI MORASCO AL RIFUGIO CLAUDIO E BRUNO (VAL FORMAZZA, PIEMONTE)

DALLA DIGA DI MORASCO AL RIFUGIO CLAUDIO E BRUNO (VAL FORMAZZA, PIEMONTE)

La Val Formazza, la più settentrionale dell’Ossola, è la valle dell’acqua. La cascata del Toce (o della Frua), che precipita per 140 metri, è stata descritta da Horace-Bénédict de Saussure e Giosuè Carducci. A partire dal 1911, le acque della valle sono state imbrigliate in un sistema di laghi artificiali, e la cascata si vede solo in alcuni orari. Il sentiero che sale ai rifugi offre un percorso suggestivo.

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DALLA SELVA BELLA ALLA ROCCA CHIARANO

DALLA SELVA BELLA ALLA ROCCA CHIARANO

Il Monte Greco e le vette vicine, che separano il Lago di Barrea e Scanno da Roccaraso e dalle Cinque Miglia, sono tra i massicci meno frequentati d’Abruzzo. La Rocca Chiarano, 2175 metri è una delle cime che possono essere raggiunte con itinerari di lunghezza contenuta. Il panorama include le cime più alte del Parco d’Abruzzo, Lazio e Molise.

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LA VIA NORMALE DEL MANGART (ALPI GIULIE, SLOVENIA E ITALIA)

LA VIA NORMALE DEL MANGART (ALPI GIULIE, SLOVENIA E ITALIA)

Chi ama le vette solitarie può accomodarsi altrove, perché il Mangart, 2677 metri, è una delle cime più frequentate delle Alpi. Ma questa bella vetta rocciosa, sul confine tra Italia e Slovenia, è un meraviglioso belvedere, e l’unica grande cima delle Alpi Giulie a offrire un avvicinamento comodo. L’itinerario è tratto dalla mia guida “I 50 rifugi più belli del Friuli-Venezia Giulia”, pubblicato da Iter.

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DA ARNOUVA AL RIFUGIO ELENA E AL COL FERRET (MONTE BIANCO, VALLE D’AOSTA)

DA ARNOUVA AL RIFUGIO ELENA E AL COL FERRET (MONTE BIANCO, VALLE D’AOSTA)

Uno dei sentieri più frequentati del versante italiano del Monte Bianco sale dai boschi di Arno1uva ai 2543 metri del Col Ferret, sul confine tra Italia e Svizzera. Sul percorso tratto dalla guida “I 50 sentieri più belli della Valle d’Aosta”, che ho scritto con Cesare Re, è l’accogliente rifugio Elena. Meravigliosi i panorami verso il Mont Dolent e la parete Est delle Grandes Jorasses.

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IL CORNO GRANDE PER IL GHIACCIAIO DEL CALDERONE

IL CORNO GRANDE PER IL GHIACCIAIO DEL CALDERONE

In piena estate il Ghiacciaio del Calderone, che è il più meridionale d’Europa, si riduce a qualche lingua di ghiaccio fossile nascosta sotto alle pietraie. In primavera invece, questo spettacolare pendio circondato dalle quattro vette del Corno Grande offre un facile, meraviglioso e frequentatissimo itinerario alpinistico verso la cima più elevata dell’Appennino. Sono necessari la piccozza e i ramponi, consigliato il casco. Che follia non aprire la cabinovia, almeno nei weekend!

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IL MATAJUR E IL SUO PANORAMA (PREALPI FRIULANE)

IL MATAJUR E IL SUO PANORAMA (PREALPI FRIULANE)

Spesso i panorami migliori si godono da montagne non eccelse ma isolate. Lo dimostra nel modo migliore il Matajur, che raggiunge i 1641 metri di quota e sorveglia il confine tra l’Italia e la Slovenia tra le valli del Natisone e dell’Isonzo. Dalla cima, oltre alle Alpi Carniche e Giulie, si vedono le valli slovene, la pianura friulana e il Mare Adriatico.

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DA TERELLE AL MONTE CAIRO (MONTE CAIRO, LAZIO)

DA TERELLE AL MONTE CAIRO (MONTE CAIRO, LAZIO)

Una montagna imponente e poco nota domina Cassino e l’Autostrada del Sole. Il Monte Cairo, molto amato dagli escursionisti della zona, raggiunge i 1670 metri di quota e offre dei magnifici panorami verso l’Appennino e il Tirreno Su uno sperone che si stacca dalla montagna sorge la celebre Abbazia di Montecassino. Accanto al sentiero, breve ma piuttosto ripido, sono resti di postazioni tedesche della Linea Gustav.

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PANTALICA, TRA NECROPOLI E CANYON (MONTI IBLEI, SICILIA)

PANTALICA, TRA NECROPOLI E CANYON (MONTI IBLEI, SICILIA)

A un’ora d’auto da Siracusa e da Noto, attende gli escursionisti che amano le esplorazioni tra storia e natura una delle città antiche più sorprendenti della Sicilia. Pantalica, città dei Sicani e poi dei Bizantini, conserva tombe rupestri e resti di edifici altomedievali. I canyon, le grotte, torrenti e le fioriture rendono questa camminata straordinaria.

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